giovedì 4 settembre 2014

L’Area di Kuta a Lombok Indonesia e le Isole Gili

Anche voi fate parte del grande club "amanti delle spiagge di sabbia bianca"? Se è il caso vostro, state sicuri che Kuta Beach sull’isola di Lombok (da non confondere con Kuta sull’isola di Bali) e Gili Meno in Indonesia (non Gili Trawangan!) sono posti che vi stupiranno, non solo per la bellezza autentica dei paesaggi, ma anche per l’assenza di orde di vacanzieri alla ricerca del lusso "all-inclusive" a prezzi stracciati.

Per arrivare a Kuta beach da Senggigi, il modo più semplice, veloce e costoso è il taxi perché, a oggi, non esistono collegamenti diretti con i mezzi pubblici tra le due località. Tuttavia, se non si hanno problemi di tempo e si vuole risparmiare qualcosa, si possono prendere due autobus: il primo che collega Senggigi all’aeroporto internazionale di Lombok e il secondo dall’aeroporto a Kuta. Noi, con il taxi, ci abbiamo messo circa un’ora e mezza.

Avendo letto su Wikipedia che Kuta avrebbe dovuto avere una vasta scelta adatta a tutte le tasche tra ristoranti, pensioni e alberghi ci immaginavamo un posto che avesse delle infrastrutture turistiche abbastanza sviluppate. Invece, niente di più sbagliato! L’arrivo alla spiaggia di Kuta ci ha lasciato letteralmente a bocca aperta, non solo per la sua bellezza, ma anche per la scarsissima presenza di turisti (siamo andati a metà giugno) e per il posto che probabilmente non è ancor ben segnato sulle mappe dell’industria turistica (viste le potenzialità dei luoghi in questione non credo che cospicui investimenti tarderanno ad arrivare qui). 

La spiaggia di Kuta sull'isola di Lombok in Indonesia
La spiaggia di Kuta sull'isola di Lombok in Indonesia

Dopo aver controllato di persona alcuni posti a ridosso della spiaggia, tutti molto economici, abbiamo deciso di alloggiare al Sekar Kuning (fiore giallo) che offriva, a prima vista, il miglior rapporto qualità-prezzo per noi viaggiatori di poche pretese. Mi sento di consigliare a chi si appresta a fare un viaggio zaino in spalla in Paesi del Sud-Est asiatico (Indonesia, Thailandia, Cambogia, Laos, Malaysia ecc) di non prenotare online la sistemazione ma, di vedere sul posto l’effettivo stato della stessa: infatti, soprattutto in queste zone, le differenze, tra quanto pubblicizzato su internet e la realtà, potrebbero essere enormi. Inoltre, non dimenticate che se negozierete di persona con i proprietari delle strutture avrete la possibilità, in molti casi, di spuntare dei prezzi più economici. Controllate comunque prima che le vostre vacanze non coincidano con qualche periodo di festa nazionale del Paese.

Giunti a Kuta pensavamo che quella spiaggia fosse la migliore della zona ma, dopo una breve chiacchierata con i ragazzi del Sekar Kuning, abbiamo scoperto che Kuta Beach era soltanto una delle meravigliose spiagge di Lombok.

Ci sono altri posti decisamente più amati dai residenti e dai surfisti. Noleggiate un motorino o una bicicletta (attenzione al caldo) e andate a esplorare i dintorni: Tanjung Aan Beach, Novotel Beach, Mawun Beach e Selong Belanak Beach sono tutte spiagge che meritano una o più visite.

La parte interna dell'isola di Lombok in Indonesia
L'interno dell'isola di Lombok, Indonesia
Dopo il relax in spiaggia per un aperitivo o una cena il posto migliore si chiama Ashtari: il locale che dista da Kuta beach circa 6 km è situato in cima alla collina e permette di ammirare la baia di Lombok dall’alto. Nonostante i prezzi siano molto turistici questa è un’escursione assolutamente da tenere a mente durante il vostro soggiorno sull’isola. Per arrivare in cima alla collina la salita è lunga; quindi, a meno non siate ciclisti esperti, il consiglio è quello di noleggiare un motorino.


Come a Senggigi anche a Lombok quando cala il sole ci sono molte parti dell’isola, specialmente quelle fuori dai centri abitati, che sono al buio: per ritornare all’albergo dopo la romantica cena al ristorante Asthari, con tutta probabilità, percorrerete in campagna tratti di strada scarsamente illuminati.


La veduta della Baia di Lombok dal Bar Ashtari, Indonesia
La veduta della Baia di Lombok dal Bar Ashtari, Indonesia

Le Isole Gili (pronuncia Ghili) sono le altre destinazioni turistiche famose di questa parte dell’Indonesia: noi le abbiamo raggiunte direttamente da Senggigi con un viaggio in barca di un paio d’ore. Siamo arrivati verso le undici di mattina a Gili Trawangan e una spiaggetta di sabbia bianca e l’acqua trasparente ci hanno dato il benvenuto. Camminando sulla via principale dell’isola si capisce subito che questo è un posto creato ad hoc per chi vuole fare festa fino a notte fonda a base di alcolici: ci sono pubblicità di "happy hour" ovunque, una puzza persistente di alcol (nonostante avessero appena lavato la strada) e facce di molte persone in perfetto stile “hangover”.

Personalmente ho preferito di gran lunga l’isola di Gili Meno che dista soli 10 minuti di barca da Gili Trawangan: l’isola, paradiso della pace e della natura, è la sintesi perfetta di una vacanza pensata per ricaricare le batterie grazie a passeggiate alla ricerca di spiagge solitarie, al buon Nasi Goreng e a una fresca Bintang, la birra che si serve da queste parti.

Se si esclude Gili Trawangan, unico caso in questo momento di turismo commerciale giovanile low-cost, l’isola di Lombok e le altre isole Gili sono in grado di stupire per la loro bellezza semplice e per la loro frugalità; motivi questi, probabilmente destinati a scomparire con il tempo ma che, fino a oggi, rappresentano la base della scelta di quei turisti che preferiscono visitare Lombok invece di un soggiorno sull'isola di Bali.

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La spiaggia di Gili Meno, Isole Gili, Indonesia
La spiaggia di Gili Meno, Isole Gili, Indonesia

martedì 12 agosto 2014

L'isola di Lombok in Indonesia: Senggigi

L’isola di Lombok in Indonesia si trova a circa mezz’ora di volo della ben più famosa Bali. Lombok in indonesiano significa peperoncino; sull'isola abbiamo soggiornato a Senggigi e a Kuta nel giugno 2014, poi siamo stati per un paio di giorni a Bali. Nonostante siano una vicina all'altra, le differenze sono, ancor oggi, piuttosto marcate. 

Andare a Lombok significa lasciarsi alle spalle l’industria commerciale del turismo, fare un salto indietro nel tempo e respirare un clima più autentico.

Siamo arrivati a Lombok in aereo dall’aeroporto di Dempasar (Bali): prima di partire su internet avevo letto che si poteva acquistare il biglietto direttamente in aeroporto senza pericolo di trovare tutto esaurito. Almeno nel nostro caso questo consiglio si è rivelato pessimo: infatti una volta giunti a Dempasar alla biglietteria delle compagnie aeree che volano a Lombok (Lion Air/Wings Air e Garuda Indonesia) abbiamo scoperto che gli unici biglietti rimasti per i voli della giornata erano quelli più costosi con Garuda Indonesia in classe business. Per non sbagliare, se avete intenzione di arrivare sull’isola in aereo, prenotate in anticipo online con Lion Air che offre soluzioni più a buon mercato.

Raggiunto l’aeroporto internazionale di Lombok dopo il mio primo viaggio in business class usciamo dall'aeroporto dove siamo letteralmente assaliti da tassisti e persone qualunque che si offrono di portarci a destinazione con un’insistenza di cui dovremo, nostro malgrado, abituarci in fretta.

Schivati tutti gli autisti appena fuori dall’aeroporto troviamo la fermata dell’autobus (DAMRI public bus) e un piccolo autobus quasi pieno in partenza proprio per Senggigi la nostra prima meta sull’isola. Il biglietto si compra direttamente sul pullman, costa 30000 Rupie e il viaggio dura due ore con colonna sonora che comprende canzoni melodiche indonesiane inclusa nel prezzo.

Arrivati a Senggigi (si pronuncia Senghighi) ci accorgiamo subito che, a parte qualche sparuto gruppetto di turisti, la parte più turistica dell’isola di Lombok è quasi deserta. A Senggigi ci sono le strutture turistiche più moderne dell’isola e vedere villaggi turistici e locali vuoti ci ha lasciato più che sorpresi. Comunque far parte dei pochi turisti presenti sull'isola ci ha consentito di passeggiare indisturbati per chilometri su spiagge deserte, di goderci un aperitivo in completa solitudine nel bar più esclusivo della spiaggia ma anche, rovescio della medaglia, di finire costantemente nel mirino dei tanti venditori, molti di loro improvvisati, presenti a Senggigi. 

Una casa a Senggigi, località sull'Isola di Lombok in Indonesia
Una casa nella campagna di Senggigi, Isola di Lombok, Indonesia

Il centro del paese è piccolo: ci sono dei ristoranti che offrono menù a prezzi turistici (comunque economici per le tasche occidentali) di cucina indonesiana:  Nasi Goreng  e Mie Goreng sono in assoluto i piatti più famosi. Oltre ai ristoranti c’è uno sproporzionato numero di agenzie rispetto all'effettiva domanda turistica: tutte offrono escursioni alle vicine isole Gili e ad altre destinazioni raggiungibili in giornata. L’insistenza degli agenti è abbastanza fastidiosa e nel caso si abbia intenzione di comprare qualche servizio da loro è bene consultare più offerte per avere idee più chiare dei prezzi reali e anche prepararsi a un'estenuante contrattazione.

La sera a Senggigi non c’è molto da fare: le strade non sono illuminate e per questa ragione abbiamo evitato di andare in spiaggia. Non conosco il perché di questa scelta da parte dell'amministrazione locale ma di sicuro tenere il paese al buio dopo il tramonto non è una decisione che mi ha soddisfatto.

A Senggigi esistono sistemazioni per tutte le tasche: tuttavia, essendo l’isola di Lombok a maggioranza musulmana molte delle pensioni più economiche come la nostra sono ubicate vicino a una moschea. Perciò nel caso abbiate il sonno leggero sappiate che avrete la sveglia alle cinque per la preghiera del mattino.

A mio parere Senggigi è una destinazione dell’isola di Lombok che dovrebbe essere utilizzata come base per le gite alle isole Gili e al vulcano Rintani. Scegliere Senggigi solo per la bellezza delle sue spiagge o per più di tre notti è una scelta discutibile soprattutto considerando le spiagge incontaminate di Kuta e delle isole Gili, argomento questo, che approfondirò meglio nel prossimo post dedicato all’isola di Lombok in Indonesia.

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Una spiaggia a Senggigi località sull'isola di Lombok in Indonesia
Una spiaggia di roccia vulcanica a Senggigi, Isola di Lombok, Indonesia


mercoledì 30 luglio 2014

Il Nord della Thailandia: Chiang Mai e la Provincia di Mae Hong Son

Mentre organizzavo il viaggio nel nord della Thailandia credevo che Chiang Mai fosse una meta da non perdere assolutamente. Ne avevo sentito parlare bene e sapevo che molte compagnie aeree anche low-cost volano lì quotidianamente. Tuttavia proprio per il fatto di godere di tutta questa fama tra i vacanzieri che si recano in Tailandia ho incominciato a dubitare sulla necessità di spendere più di un giorno di vacanza a Chiang Mai. La paura era quella di finire in una “città trappola” per i turisti: prezzi gonfiati, cibo internazionale che nulla a che vedere con le tradizioni del posto e venditori che cercano di “piazzarti” con fastidiosa insistenza qualsiasi cosa.

La sosta a Chiang Mai è comunque difficilmente evitabile: il posto è infatti ben collegato via autobus o pulmino a tutti i paesi vicini, ma, a mio avviso se non si ha intenzione di tenere Chiang Mai come base per fare trekking un giorno o due sono più che sufficienti per visitarla. E’ una destinazione che merita soprattutto per il Night Bazaar dove si possono trovare un’infinità di idee regalo e dove, si ha anche il dovere di trattare sul prezzo.

Per il resto il continuo afflusso di turisti ha trasformato la città in un posto ibrido attrezzato per servire al meglio la domanda dei vacanzieri. Per quanto mi riguarda quando viaggio cerco l’autenticità e fortunatamente in sede di programmazione ho trovato delle opzioni alternative. Ci sono due cittadine che sono meno frequentate perché meno facili da raggiungere rispetto a Chiang Mai: la prima è Pai che dista da Chiang Mai 3 ore di pulmino (minivan) mentre la seconda, più lontana è Mae Hong Son che si raggiunge solo dopo 6 ore di viaggio sempre con una monovolume. Nel caso in cui non si voglia badare al risparmio per andare a Mae Hong Son da Chiang Mai c’è anche la possibilità di prendere l’aereo con Kan Airlines: il viaggio in questo caso dura solo 30 minuti.

Noi abbiamo optato per la meta più remota, di viaggiare in pulmino per una questione di soldi (costo biglietto di andata e ritorno 500 Bath mentre in aereo il prezzo A/R supera i 3000 Bath) e le sei ore di macchina sono passate in fretta. Il percorso regala alcuni panorami spettacolari: vallate lussureggianti e per buona parte del tragitto si è immersi nel verde. Nel caso decidiate di viaggiare in pulmino il consiglio è quello di non scegliere la prima fila dietro all’autista per evitare di avere l’aria condizionata “sparata” addosso: inoltre, i più freddolosi potrebbero pensare di portare anche un maglioncino. L’autista effettua un paio di fermate di circa 10 minuti l’una per consentire alle persone di sgranchirsi le gambe, comprare qualcosa da mangiare e di usare i servizi.

Il pulmino si ferma alla stazione degli autobus di Mae Hong Son che è fuori dal centro: perciò se volete evitare di spendere soldi inutilmente per il tuk-tuk o di camminare zaino in spalla per quindici minuti ricordate all’autista di lasciarvi in paese dove c’è il lago.


Il lago di Maehongson in Tailandia
Il lago di Maehongson, Tailandia


La cittadina è piccola e si visita facilmente a piedi, in bicicletta o in motorino. La zona del lago e del tempio Wat Chong Kham è particolarmente attraente e lì ci sono dei buoni ristoranti con una vista romantica. A Mae Hong Son i ritmi sono molto rilassati perciò è il posto ideale per scaricare lo stress della vita metropolitana. Questo posto è una località turistica molto conosciuta tra i tailandesi che amano venirci durante i mesi più freschi dell’anno, da novembre a gennaio: in questo periodo infatti è possibile che le temperature minime scendano fino a zero gradi. Per fare foto di Mae Hong Son dall’alto si deve visitare il tempio bianco di Wat Phra That Doi Kong Mu situato in cima a una collina. La provincia di Mae Hong Son è famosa anche per la presenza del villaggio delle persone dal collo lungo, ma noi abbiamo scelto di non visitarlo.

A un paio d’ore di distanza da Mae Hong Son si trova il lago Pang Ung: nei mesi di dicembre e gennaio la mattina presto è possibile scattare delle bellissime fotografie grazie alla foschia che si crea. Lì nelle vicinanze c’è il villaggio cinese di Ban Rak Thai che si trova a ridosso del confine con la Birmania: in questa zona la frontiera tra Tailandia e Myanmar è chiusa e legalmente non si può attraversare.

La specialità di Ban Rak Thai è il tè che è prodotto in loco: infatti intorno al villaggio si possono vedere le coltivazioni di tè verde e di tè al gelsomino. Questa zona della Tailandia è l’ideale se si vuole vivere in armonia con la natura, apprezzare la genuinità delle persone autoctone e se si ha intenzione di restare fuori dai radar del turismo di massa.

Ti è piaciuto l'articolo? Leggi un altro post: L'isola Peperoncino: Lombok in Indonesia


Il tempio Wat Chong Kham e il lago a Mae Hong Son in Thailandia
Wat Chong Kham, Mae Hong Son, Thailandia

sabato 26 luglio 2014

Pha That Luang, La Grande Stupa di Vientiane in Laos

Vientiane, la capitale del Laos, non deve il suo soprannome di capitale silenziosa al caso. Profondamente diversa dalla trafficata e caotica Bangkok, l’atmosfera che si respira subito è quella di una città d’altri tempi e dai ritmi rilassati. 

Nonostante sia la città più importante del Laos, sia per estensione geografica sia per numero di abitanti, è possibile che anche una persona esperta di capitali asiatiche possa scambiarla per una tranquilla e gradevole cittadina sulle rive del fiume Mekong.

Tuttavia tra la comunità di internauti questa destinazione non riscuote consensi unanimi: infatti un luogo che permette di rilassarsi può essere anche facilmente giudicato come un posto noioso dove non c’è molto da fare. Proprio a causa di queste recensioni poco lusinghiere abbiamo scelto di economizzare sul tempo da dedicare alla scoperta di Vientiane. Oggi, ripensando a questa scelta, rimane un po’ di rammarico per non aver potuto godere più a lungo della tranquillità di questo luogo.

Comunque, giunti sul posto con l’idea di vedere il più possibile nel poco tempo a disposizione, dopo aver contrattato il prezzo del tuk-tuk per le destinazioni ultra-turistiche che avevamo in mente di visitare, abbiamo iniziato il giro proprio da Pha That Luang la grande Stupa, che, per fortuna, non ha deluso le aspettative. Costruita nel 16° secolo su ordine del sovrano del tempo è oggigiorno il monumento più importante a livello nazionale nonché il simbolo religioso per eccellenza del buddismo laotiano.

Malgrado il clima torrido di metà giugno e l’umidità soffocante, grazie al cielo azzurro e a delle nuvole piuttosto coreografiche, mentre sudavamo copiosamente abbiamo immortalato la bellezza misteriosa della grande Stupa di Vientiane, un luogo affascinante che oggi ci portiamo dentro come un piacevole ricordo.

Ti è piaciuto l'articolo? Leggi un altro post: Il nord della Thailandia: Chiang Mai e la provincia di Mae Hong Son


Pha That Luang, La Grande Stupa d'oro a Vientiane in Laos
Pha That Luang, La grande Stupa, Vientiane, Laos