Mentre organizzavo il viaggio nel nord della Thailandia
credevo che Chiang Mai fosse una meta da non perdere assolutamente. Ne avevo
sentito parlare bene e sapevo che molte compagnie aeree anche low-cost volano lì quotidianamente. Tuttavia proprio per il fatto di godere di
tutta questa fama tra i vacanzieri che si recano in Tailandia ho incominciato a
dubitare sulla necessità di spendere più di un giorno di vacanza a Chiang Mai.
La paura era quella di finire in una “città trappola” per i turisti: prezzi
gonfiati, cibo internazionale che nulla a che vedere con le tradizioni del
posto e venditori che cercano di “piazzarti” con fastidiosa insistenza
qualsiasi cosa.
La sosta a Chiang Mai è comunque difficilmente
evitabile: il posto è infatti ben collegato via autobus o pulmino a tutti i
paesi vicini, ma, a mio avviso se non si ha intenzione di tenere Chiang Mai
come base per fare trekking un giorno o due sono più che sufficienti per visitarla. E’
una destinazione che merita soprattutto per il Night Bazaar dove si possono trovare un’infinità di idee regalo e dove, si ha anche il
dovere di trattare sul prezzo.
Per il resto il continuo afflusso di turisti ha trasformato la città in un posto ibrido attrezzato per servire al meglio la domanda
dei vacanzieri. Per quanto mi riguarda quando viaggio cerco l’autenticità e
fortunatamente in sede di programmazione ho trovato delle opzioni
alternative. Ci sono due cittadine che sono meno frequentate perché meno facili
da raggiungere rispetto a Chiang Mai: la prima è Pai che dista da Chiang Mai 3
ore di pulmino (minivan) mentre la seconda, più lontana è Mae Hong Son che si
raggiunge solo dopo 6 ore di viaggio sempre con una monovolume. Nel caso in cui
non si voglia badare al risparmio per andare a Mae Hong Son da Chiang Mai c’è
anche la possibilità di prendere l’aereo con Kan Airlines:
il viaggio in questo caso dura solo 30 minuti.
Noi abbiamo optato per la meta più remota, di
viaggiare in pulmino per una questione di soldi (costo biglietto di andata e
ritorno 500 Bath mentre in aereo il prezzo A/R supera i 3000 Bath) e le sei ore
di macchina sono passate in fretta. Il percorso regala alcuni panorami
spettacolari: vallate lussureggianti e per buona parte del tragitto si è
immersi nel verde. Nel caso decidiate di viaggiare in pulmino il consiglio è
quello di non scegliere la prima fila dietro all’autista per evitare di avere
l’aria condizionata “sparata” addosso: inoltre, i più freddolosi potrebbero pensare di portare anche un maglioncino. L’autista effettua un paio di
fermate di circa 10 minuti l’una per consentire alle persone di sgranchirsi le
gambe, comprare qualcosa da mangiare e di usare i servizi.
Il pulmino si ferma alla stazione degli autobus
di Mae Hong Son che è fuori dal centro: perciò se volete evitare di spendere
soldi inutilmente per il tuk-tuk o di camminare zaino in spalla per quindici minuti
ricordate all’autista di lasciarvi in paese dove c’è il lago.
Il lago di Maehongson, Tailandia |
La cittadina è piccola e si visita facilmente a piedi, in bicicletta o in motorino. La zona del lago e del tempio Wat Chong Kham è particolarmente attraente e lì ci sono dei buoni ristoranti con una vista romantica. A Mae Hong Son i ritmi sono molto rilassati perciò è il posto ideale per scaricare lo stress della vita metropolitana. Questo posto è una località turistica molto conosciuta tra i tailandesi che amano venirci durante i mesi più freschi dell’anno, da novembre a gennaio: in questo periodo infatti è possibile che le temperature minime scendano fino a zero gradi. Per fare foto di Mae Hong Son dall’alto si deve visitare il tempio bianco di Wat Phra That Doi Kong Mu situato in cima a una collina. La provincia di Mae Hong Son è famosa anche per la presenza del villaggio delle persone dal collo lungo, ma noi abbiamo scelto di non visitarlo.
A un paio d’ore di distanza da
Mae Hong Son si trova il lago Pang Ung: nei mesi di dicembre e gennaio la
mattina presto è possibile scattare delle bellissime fotografie grazie alla foschia che si crea. Lì nelle vicinanze c’è
il villaggio cinese di Ban Rak Thai che si trova a ridosso del confine con la
Birmania: in questa zona la frontiera tra Tailandia e Myanmar è chiusa e
legalmente non si può attraversare.
La specialità di Ban Rak Thai è il tè che è
prodotto in loco: infatti intorno al villaggio si possono vedere le
coltivazioni di tè verde e di tè al gelsomino. Questa zona della Tailandia è l’ideale se si vuole vivere in armonia con la natura, apprezzare la genuinità delle persone autoctone e se si ha intenzione di restare fuori dai radar del turismo di massa.
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